IL CONGRESSO DEI CUOCHI A VIENNA
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CUOCO GUGLIELMO: -Coraggio, Signorino! A voi, che siete
figlio del fu cuoco di Sedan, troveremo una mensa Imperiale, e sarete
il cuoco da noi diretto. E di più per noi e per voi studieremo il
modo di cucinar le cornacchie ed i corvi, che abbondano; ci metteremo
all’altezza dei tempi; studieremo quali cibi dobbiamo allestire per
conservare in vita gli uomini, vista la distruzione delle
Mitragliatrici e dei cannoni Krupp… e conservarli migliorandoli:
tanto per buggerare i cuochi delle famiglie non presenti al nostro
congresso.
Al centro Guglielmo I (Re di Prussia e Imperatore di Germania) affiancato dal primo ministro Otto von Bismarck, Alessandro III (Russia), Vittorio Emanuele II (Italia) di spalle. Immagine a fianco: Napoleone IV.
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Il 1873 è l’anno dell’Esposizione Internazionale di Vienna cui sono correlati dodici Congressi su svariati argomenti, dalla medicina alla metereologia. Il 9 gennaio, nel suo esilio inglese, muore Napoleone III, ex Presidente e poi Imperatore dei Francesi, ed il figlio diciassettenne, Napoleone Luigi Eugenio, con il nome di Napoleone IV, diviene il pretendente al trono di Francia dove, peraltro, dal settembre 1870, governa la Terza repubblica francese. Grossi immagina questo nuovo “Congresso di Vienna” dove i regnanti europei,
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in analogia con quanto avvenuto nel 1815 e nelle vesti di capaci cuochi riuniti a congresso, decidono le nuove sorti del continente.
Il trionfo prussiano sui francesi del 1870, fa sì che sia Guglielmo I, Re di Prussia e Imperatore della Germania, al centro e affiancato dal fido primo ministro Otto von Bismarck, a proporre il giovane Bonaparte come potenziale regnante “da lui diretto”. Sono sul tavolo la monarchia spagnola (da poco in Spagna governa la Prima repubblica spagnola) e l’impero francese. E’ proprio del maggio 1873 l’accordo russo-tedesco di soccorso militare in caso di aggressione che sancisce definitivamente la potenza continentale della nuova Germania: lo zar Alessandro II è, non a caso, al suo fianco armato di un vistoso coltellaccio.
Nei Congressi dell’Expo di Vienna si parla di pace e di smilitarizzazione, temi da sempre cari ai popoli europei, e Grossi, abilmente, mette in bocca all’Imperatore Guglielmo, che ha creato con la forza degli armamenti la potenza dilagante della sua Prussia, un gustoso doppio senso.
Le potenze in decadenza sono relegate negli stanzini del retro dove la Baviera cura i fuochi e l’Austria lava i piatti. Sulle lavagne, in bella vista, i “piatti da ripetersi” ossia l’elenco dei problemi risolti e i “piatti in quistione” ovvero le problematiche del momento.
Il trionfo prussiano sui francesi del 1870, fa sì che sia Guglielmo I, Re di Prussia e Imperatore della Germania, al centro e affiancato dal fido primo ministro Otto von Bismarck, a proporre il giovane Bonaparte come potenziale regnante “da lui diretto”. Sono sul tavolo la monarchia spagnola (da poco in Spagna governa la Prima repubblica spagnola) e l’impero francese. E’ proprio del maggio 1873 l’accordo russo-tedesco di soccorso militare in caso di aggressione che sancisce definitivamente la potenza continentale della nuova Germania: lo zar Alessandro II è, non a caso, al suo fianco armato di un vistoso coltellaccio.
Nei Congressi dell’Expo di Vienna si parla di pace e di smilitarizzazione, temi da sempre cari ai popoli europei, e Grossi, abilmente, mette in bocca all’Imperatore Guglielmo, che ha creato con la forza degli armamenti la potenza dilagante della sua Prussia, un gustoso doppio senso.
Le potenze in decadenza sono relegate negli stanzini del retro dove la Baviera cura i fuochi e l’Austria lava i piatti. Sulle lavagne, in bella vista, i “piatti da ripetersi” ossia l’elenco dei problemi risolti e i “piatti in quistione” ovvero le problematiche del momento.