IL PAPAGALLO n.13 ANNO XX
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STAMPA: -Aspetta, o ragazzo, che la padella frigga il pesce che contiene. Dopo che questo sarà stato assaggiato, andrà avanti il tuo che è già pronto. Credimi, e lo vedi, esso è buono per te e non è d’Aprile.
La stampa, raffigurata come un'anziana che frigge pesce da dare in pasto ai potenti
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Come tutte le tavole senza titolo di Grossi sono fotografie generiche della situazione del momento: questa è dedicata alla stampa e all’opinione pubblica. La stampa è rappresentata dalla vecchia che frigge i pesci per i potenti europei, seduti comodamente al tavolo a consumare i pesci man mano vengono cucinati. La stufa raffigura l’opinione pubblica e la fiamma è alimentata dal carbone della diplomazia. La giovane Bulgaria tende le mani alla cuoca, ma il suo pesce, l’indipendenza, pur essendo già in mano alla cuoca, deve attendere, per essere cotto, che la pentola si liberi del pesce che sta friggendo. Si riconoscono nell’olio di cottura i pesci della questione d’oriente. Già infarinati sono i pesci delle idee sociali. Al centro del tavolo troneggia il pescione del primo maggio, non ancora toccato dai commensali: la festa del lavoro è in corso di codifica internazionale e le organizzazioni operaie si stanno rafforzando in tutto il mondo occidentale. Anche in Italia, proprio nell’autunno 1892, verrà costituito il Partito dei Lavoratori, poi Partito Socialista Italiano.
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Tra i piatti con le lische ormai spolpate si riconosce, in primo piano, la potenza turca, grosso pesce accuratamente ripulito, il potere temporale davanti ad un Vaticano in sembianze di Giudice dopo il recente riconoscimento dell’infallibilità del Papa, ed i resti del pesce Congo dinanzi al giovane, ma ingordo monarca del Belgio. Lo Zar sta mettendo in bocca il pesce prestiti e la mano destra sta per afferrare il pesce Costantinopoli, non accorgendosi che la Germania sta per mettere le mani sul suo pesce impero. La Grecia, sotto le sembianze di un cane, attende fiduciosa i resti del pasto russo. L’Austria mangia indisturbata il suo pesce ingrandimento accompagnato dal vino ungherese che tiene saldamente in mano.
In primo piano l’elegante vecchio maggiordomo militarismo finisce di asciugare con lo straccio armamenti il piatto fatiche del popolo europeo.
L’Italia è alle prese con il pesce pareggio. Di Rudinì, esponente della destra, al governo da solo un anno, sta per gettare la spugna perché non riesce a chiudere il bilancio: i vari Ministeri rifiutano i tagli necessari per il pareggio, ma nuove tasse sono improponibili per la crisi economica che sta mordendo il Paese. Le dimissioni arriveranno il 13 aprile 1892. In politica estera, nonostante il rinnovo della triplice alleanza con Austria e Germania, i rapporti con la Francia vedono un aiuto francese per la situazione in Africa orientale (Cassala) in cambio di un occhio favorevole per l’espansione francese in Tunisia con la fortificazione di Biserta.
In primo piano l’elegante vecchio maggiordomo militarismo finisce di asciugare con lo straccio armamenti il piatto fatiche del popolo europeo.
L’Italia è alle prese con il pesce pareggio. Di Rudinì, esponente della destra, al governo da solo un anno, sta per gettare la spugna perché non riesce a chiudere il bilancio: i vari Ministeri rifiutano i tagli necessari per il pareggio, ma nuove tasse sono improponibili per la crisi economica che sta mordendo il Paese. Le dimissioni arriveranno il 13 aprile 1892. In politica estera, nonostante il rinnovo della triplice alleanza con Austria e Germania, i rapporti con la Francia vedono un aiuto francese per la situazione in Africa orientale (Cassala) in cambio di un occhio favorevole per l’espansione francese in Tunisia con la fortificazione di Biserta.